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Nonostante te

di Chico Buarque, 1969

 

(Crescendo) Domani sarà un altro giorno (a) (x 3)
Oggi sei tu che comandi
L'hai detto, è stato detto
Non c'è discussione, no. (1)
I miei oggi camminano
Parlando a mezza bocca e guardando in terra.
Hai visto? Tu che hai inventato questo Stato (2)
Hai inventato di inventare
Tutta l'oscurità (3)
Tu che hai inventato il peccato (4)
Hai dimenticato di inventare il perdono. (5)

(Coro) Nonostante te
Domani dovrà essere un altro giorno.
Io ti chiedo dove ti nasconderai
Dall'enorme euforia?
Come riuscirai a proibire
Al gallo di continuare a cantare? (6)
All'acqua nuova di sgorgare
Alla gente di amarsi senza fine.

Quando arriverà il momento
Ti farò pagare con gli interessi
Questa mia sofferenza. Lo giuro!
Tutto questo amore represso.
Queste grida soffocate,
Questa samba nel buio. (7)
Tu che hai inventato la tristezza
Adesso abbi la gentilezza
di "disinventare".
Tu pagherai, e doppiamente,
Ogni lacrima versata
In questo mio tormento.

(Coro2) Nonostante te
Domani dovrà essere un altro giorno.
E pago ancora per vedere
Il giardino infiorarsi
Come tu non vorresti.
Ti addolorerà
Vedere il giorno sorgere
Senza chiederti il permesso.
Ed io morirò dal ridere (b)
E questo giorno arriverà
Prima di quando tu pensi.
Nonostante te

(Coro3) Nonostante te
Domani dovrà essere un altro giorno.
Sarai costretta a vedere
Rinascere il mattino
E dissipare poesia.
Come ti spiegherai
La visione del cielo schiarire (10), improvvisamente,
Impunemente?
Come soffocherai
La canzone del nostro coro,
Di fronte a te.
Nonostante te

(Coro4) Nonostante te
Domani dovrà essere un altro giorno.
Ne uscirai molto male (c), etecetera e tale,
La, laiá, la laiá, la laiá…….


Commenti generali:

(a) Quando si vuol dire che le cose possono migliorare o semplicemente cambiare, si usa questa frase fatta. C'è un'altra frase fatta molto usata: "Niente come un giorno dopo l'altro…". E, ancora: "Niente come un giorno dopo l'altro e una notte in mezzo".
(b) Espressione molto comune usata per mettere in risalto un'azione o una condizione. Si può dire: "Sono morto dal ridere" o "Ho riso fino a scoppiare" o "Mi sono rotto dal ridere" o, ancora, "Ho riso tanto da rompermi il becco". Quanto a "morire", si può dire : "Sono morto di fatica" o "morto di sete" o "morto di fame" o "sbronzo da morire" o "morire di nostalgia" o "morire dalla voglia (di fare qualcosa)".
(c) Espressione popolare sinonimo di "rompersi il muso", "entrare dal tubo [fallire]". Esiste anche "uscirne bene" (ottenere tutto quello che si voleva e magari qualcosa in più).


Commenti politici:

(1) Già dall'inizio si capisce che le parole di questa canzone non sono leggere. E' una critica diretta al regime.
(2) Stato (con la maiuscola) é un paese col suo governo, mentre stato (minuscolo) è una condizione, una situazione. Ci possono stare entrambe le interpretazioni.
(3) (6) (8) (9) (10) Un tema ricorrente nelle canzoni dell'epoca. La dittatura era paragonata alla notte, all'oscurità, alle tenebre.
(4) Inventare il peccato in questo caso significa creare leggi che fanno diventare illegali comportamenti considerati normali in paesi sani.
(5) Non esisteva il perdono dal momento che gli accusati non avevano diritto a processo o difesa.
(7) Riferimento alle canzoni censurate.

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