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di Paolo Conte
Paolo Conte, avvocato di Asti (Piemonte) e appassionato di jazz, comincia la sua carriera di compositore scrivendo canzoni per altri (sua, per esempio, è la famosa "Azzurro" cantata da Celentano). Esordisce come interprete nel 1974 e da allora si è andato affermando come uno degli autori più originali del panorama italiano, conosciuto ed apprezzato anche all'estero, in particolare in Francia. Le sue personalissime canzoni, sempre estremamente eleganti, curate negli arrangiamenti e cantate con la caratteristica voce roca e un po' sgraziata, tratteggiano ironici, struggenti e spesso malinconici ritratti. La vita della provincia italiana diventa allora quasi un "luogo" esistenziale, un personale angolo di osservazione da cui descrivere il mondo e i sentimenti umani.
Con quella faccia un po' così Eppur parenti siamo un po' Genova per noi Ma quella faccia un po' così Macaia**, scimmia di luce e di follia, In un'immobile campagna Con quella faccia un po' così
NOTE: * Conte descrive Genova osservata da una persona che
viene dall'entroterra, |
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