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FRANCESCO DE GREGORI

Nato a Roma nel 1951 è, insieme a Antonello Venditti, il maggiore rappresentante della cosiddetta scuola romana dei cantautori italiani. Inizia a esibirsi alla fine degli anni '60 suonando cover delle canzoni di Bob Dylan e Leonard Cohen (da lui tradotti in italiano) e di Fabrizio De André: questi tre musicisti costituiscono la sua prima fonte di ispirazione al suo esordio discografico nel 1970. Il successo arriva nel 1975 con l'album Rimmel e con il lungo tour che nel 1979 lo porta a esibirsi in tutta Italia insieme a Lucio Dalla e a Ron. Da allora, anche se con fasi alterne, è sempre rimasto una delle voci più originali e rappresentative della canzone italiana di qualità.

 

GUIDA ALL'ASCOLTO

Detto anche "il Principe", per i suoi atteggiamenti spesso schivi e quasi aristocratici, De Gregori ha sempre voluto essere rappresentato semplicemente dalle propria musica: nei concerti sul palco non si concede facilmente a chiacchierare con il pubblico e spesso si è rifiutato di realizzare videoclip delle proprie canzoni. La sua musica è spesso scarna, al limite della semplicità melodica (secondo l'esempio dei suoi maestri Cohen e Dylan), ma non è quasi mai banale. E, soprattutto, il canto accompagna ed è spesso al servizio di testi di grande suggestione, talvolta quasi barocchi, nella ricca fioritura di immagini e metafore, di parole spesso attinte dal quotidiano e utilizzate in funzione creativa e quasi "eversiva". Si tratta sempre di una musica impegnata, anche se quasi mai esplicitamente: è un impegno anzitutto artistico, una coerenza di percorso musicale che diventa anche una forma di etica, un doloroso messaggio di civiltà. Ma le canzoni di De Gregori sono ormai entrate anche nell'immaginario collettivo degli italiani, anche dei più giovani: si cantano in spiagga, con una chitarra, tra amici. Anche quando non si capisce il senso di tutte le parole, la musica arriva al cuore e sa dove colpire.

 

GLI ALBUM

Rimmel, 1975
L'album del primo grande successo, segna una rivoluzione nel panorama musicale italiano per i testi delle canzoni, volutamente poetici e spesso persino ermetici nel significato. Tra i brani assolutamente indimenticabili Rimmel (che dà il titolo all'album),Pezzi di vetro, Pianista di piano bar e Buonanotte Fiorellino. In generale uno dei migliori album (anche per l'eccezionale qualità tecnica della registrazione) della canzone italiana.

De Gregori, 1978
L'"ermetismo" di alcune canzoni di Rimmel lascia spazio a ballate più facili, ma non per questo di minore presa. Generale, Natale e Il '56 sono le canzoni più famose.

Titanic, 1982
Forse il lavoro più ambizioso di De Gregori, un concept album, cioè un disco interamente dedicato alla tragedia del Titanic, che, come metafora, diventa un esempio dell'Italia alla deriva dei primi anni '80. Contiene una fra le sue canzoni più belle e famose: La leva calcistica del '68

Scacchi e tarocchi, 1985
Riflessione sull'Italia che sta per uscire dai lunghi anni del terrorismo. Album molto colto, un lavoro introverso, non sempre di facile ascolto, ma che contiene canzoni fondamentali come: La storia e la stessa title-track "Scacchi e tarocchi".

Prendere e lasciare, 1996
Poco apprezzato in generale dalla critica, è tuttavia un album di grande interesse, dove De Gregori sperimenta nuove sonorità e arrangiamenti più moderni. Fra le canzoni più belle senz'altro "Compagni di viaggio", ma tutto l'album meriterebbe di essere recuperato e riascoltato con maggiore attenzione.

 

SU INTERNET

Sito ufficiale: biografia, immagini, musica
Rimmel club

 

CANZONI DA ASCOLTARE

Alice
Compagni di viaggio
Generale
La leva calcistica
Niente da capire
La storia
Bufalo Bill
Pablo
Buonanotte fiorellino

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