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30/8 Italia: Monologo interiore
Rientro in Italia come un astronauta. Sull’autobus che mi porta in stazione sono tutti brasiliani, o almeno così sembra. Alla biglietteria mi confondo e cerco di pagare in reais. Il mio monologo interiore ormai si svolge tutto in portoghese: ragionamenti, discorsi, frasi che ho detto, ascoltato, pensato di dire o semplicemente sognato. Nella mia testa c’è un mercato, una stazione di autobus, una strada affollata di gente. Persone incontrate in ogni angolo del viaggio ora parlano e parlano e parlano, tutte dentro di me. Sono così stanco che mi viene da piangere. O forse non è solo stanchezza.
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