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31/7/2006 In viaggio verso Ilhéus
Un campo di calcio in terra, con le porte senza reti. Ai margini, tre asini muovono teste e code in perfetta sincronia. Un albero di tamarindo, in cielo le prime nuvole del viaggio. Un vecchio cieco tenuto per mano da un bambino sale sull'autobus. Il bambino ripete, come una malinconica cantilena: "Date un soldino a un cieco". Mi guardo intorno: sono il più bianco di tutti. L'odore umido dei tropici nell'aria. Ai lati della strada, sopra ogni palo, un avvoltoio immobile come una statua, tutti uguali. Mi volto pensando di averli sognati: ma l'autobus è già oltre, sono già scomparsi.
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