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Opinioni, discussioni, dibattiti, commenti... un spazio per dire il proprio Punto di Vista.

 


Un'opinione di João Carlos Capotorto 18/11/2007
Indignazione
 

La guerra deflagrata tra Corea del Nord e Corea del Sud non ha impedito a quest'ultimo paese di costruire la metà delle navi prodotte nel mondo. La Germania, 60 anni dopo la sua sconfitta nella 2ª guerra Mondiale, è totalmente ristabilita e dirige i paesi della Comunità Economica Europea.

L' intera America Latina garantisce indici di crescita superiori a quelli del Brasile, che riesce solo a superare la debole prestazione della povera Haiti. E tutto questo grazie all' investimento massiccio di questi governi stranieri nell' educazione, perché chi fa un paese é il proprio popolo.[...]

   
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Un'opinione di Fábio Rabello 2/10/2007
Le nostre scuole sono fabbriche di marginali
 

Quasi tutti i criminali che conquistano le prime pagine dei giornali sono in possesso di un’istruzione media completa e sono capaci di pianificare crimini di una pericolosità quasi letteraria. Escono dal carcere formati in modo completo sull’argomento. Nel frattempo non sanno nemmeno che la capitale del paese è Brasilia, o che ci troviamo nel Continente Americano. Ho già sentito dire da una bambina di nove anni, alunna di una classe quarta, che la capitale di São Paulo è Los Angeles. Ma un cittadino, di media istruzione, di quasi trent’anni, che dice un’atrocità del genere, dimostra soltanto che la scuola è una macchina che produce Frankestein che, dopo essersi istruiti, si ribellano contro il proprio creatore: lo Stato. Sarebbe stato di gran lunga migliore istruirli ad asfaltare le strade ed inserirli subito nel mondo del lavoro. E invece no, li paghiamo per far sì che, prima o poi, vengano ad assassinare un nostro parente.[...]

   
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Un'opinione di Alberto Motosso 5/4/2007
Microcredito
 

yunusDopo trentacinque anni di lavoro bancario, di cui venti a livello dirigenziale, vorrei provare ad esprimere una valutazione serena sul fenomeno del Microcredito, sui suoi indubbi vantaggi, sui suoi difetti e sui suoi limiti.

Il riconoscimento, lo scorso 2006, del Premio Nobel per la Pace a Muhammad Yunus ha portato immediatamente d’attualità e a conoscenza del grande pubblico l’esistenza del Microcredito e la gente comune ne è rimasta affascinata. Di cosa si tratta esattamente? [...]

   
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Un'opinione di João Carlos Capotorto 13/3/2007
Pane e circo - Programma assistenzialista e Carnevale: versione moderna della sinistra populista
 

lulaE’ questa la politica del governo Lula. Ricorda il Medio Evo: il popolo vuole “pane e circo” e niente più… parole dette dai consiglieri di fiducia legati agli antichi regimi monarchici. E i re che seguivano alla lettera questo consiglio, si guadagnavano la simpatia del popolo. La storia si ripete!

In Italia, i romani buttavano nell’arena i cristiani per farli divorare dai leoni e il popolo delirava di fronte allo spettacolo della morte altrui. Quello era il loro circo. Al giorno d’oggi non si usa più sacrificare i cristiani, c’è il carnevale. E il pane Lula lo prende dalla classe media, rendendola più povera, livellando verso il basso l’intero gruppo sociale che è stato la base dell’economia brasiliana. [...]

   
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Un'opinione di D'Juan Bracey 12/7/2006
La lingua portoghese alla conquista degli USA
 

Abbiamo già visto che certe lingue hanno superato altre, e nello stesso tempo ci sono lingue in crescita. Per esempio, c'è stato un tempo in cui il francese era la lingua principale per i rapporti internazionali, per la cultura e per l'economia mondiale. Attualmente non lo è più, soppiantato dall'inglese - seguito da tedesco, giapponese, cinese e spagnolo. Il latino è stato la lingua comune mondiale per tanti secoli, ma oggi è una "lingua morta". Vediamo anche che le attuali lingue del mondo sono state un tempo limitate a certe zone, ma in seguito sono arrivate a conquistare una posizione nel mondo. Per esempio, il giapponese, una volta era usato solo in Giappone, oggi è una delle lingue principali per il mondo del lavoro e in genere la si trova nelle culture di quasi tutto il mondo.

Ci sarà un giorno in cui l'inglese sarà superato da altre lingue e la nostra arroganza nel ritenere la nostra lingua come "linguaggio principale" sarà diminuita, e speriamo che possa avere fine l'ignoranza che sta dietro al movimento "English Only Movement" (il cui scopo è rendere l'inglese l'unica lingua ufficiale degli Stati Uniti). Forse le altre lingue mondiali possono mostrarci che l'inglese non è tanto duraturo, e renderci più umili.[...]

   
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Un'opinione di Dáuvanny Costa 29/5/2006
Sono indignata
 

Sono indignata. La via dove abito è bloccata. Gli attacchi alla polizia non si fermano. Sono indignata per la morte di 30 coraggiosi che sono caduti come martiri; perché sento il dolore delle loro famiglie, perché piango con loro, perché anch'io mi sento andare in pezzi.

La mia indignazione, comunque, non è legata al fatto odierno, bensì alla mancanza di moralità di uomini corrotti e impudenti che ogni giorno ci rubano le nostre speranze e le nostre certezze. Tutti i giorni un uomo coraggioso muore nell'adempimento del suo dovere - e questo, di per sé, dovrebbe già farci indignare e deprimere. Capisco e condivido l'indignazione che ha investito oggi la popolazione; ma questa indignazione dovrebbe esserci tutti i giorni, ad ogni perdita, ad ogni ingiustizia. Dovrebbe essere così, perché ogni piccolo dolore è la rappresentazione del dolore del mondo.[...]

   
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Un'opinione di Giancarlo Perlo 13/5/2006
La partita più bella del mondo
 

Era l'estate del 1982 e avevo 20 anni. I Mondiali quell'anno si giocavano in Spagna e la nazionale italiana aveva cominciato piuttosto male: tre pareggi di fila nel girone eliminatorio e una qualificazione guadagnata per un pelo, solo grazie alla differenza reti. Al secondo turno eravamo capitati con l'Argentina e il Brasile, due squadre fortissime, contro le quali non sembrava ci fosse nessuna speranza.

Il primo miracolo accadde nella partita contro l'Argentina: applicando il tipico gioco "all'italiana", con una difesa solida e con azioni veloci in contropiede, la nazionale guidata da Enzo Bearzot riuscì a battere l'Argentina di Maradona: 2 a 1, risultato incredibile! L'avversario successivo era però il Brasile di Tele Santana, una squadra che fino ad allora aveva vinto tutte le partite, senza neppure un pareggio. Nessuno credeva realmente che avessimo qualche possibilità di farcela. Il giornalista sportivo Gianni Brera scrisse in quei giorni che sarebbe andato a piedi in pellegrinaggio al santuario di Compostela, se l'Italia avesse vinto (non so se poi l'abbia fatto davvero...). [...]

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Un'opinione di Giancarlo Perlo 15/3/2006
L'incubo del dieci aprile
 

Ho sognato di vivere in un Paese normale. Un paese in cui alle elezioni sia possibile votare per il partito o la coalizione che risulti più convincente e nel quale si possa decidere liberamente di cambiare il proprio voto da un'elezione all'altra, giudicando di volta in volta in base ai programmi, ai candidati, alle idee. Vorrei essere libero di votare per una volta la destra, perché no?

Nel mio Paese invece chiunque abbia un minimo di senso morale o anche semplicemente di gusto estetico non ha purtroppo alternative e alle prossime elezioni politiche del 9-10 aprile sarà costretto a voltare per l'unica scelta possibile [...]

   
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Un'opinione di Marta Helena da Mata Almeida 22/2/2006
Donne brasiliane e uomini italiani
 

Nel tentativo di sfuggire ad un confronto con la donna, l'uomo italiano cerca di sposarsi, o almeno di avere come amante, una donna straniera, sulla quale elabora grandi fantasie, generalmente sbagliate. All'inizio degli anni Ottanta scoppiò la moda di sposarsi con donne orientali, di solito giapponesi, considerate dolci e facili da trattare. Subito dopo, venne la volta delle latino-americane, e il Brasile divenne meta principale. Ancora oggi migliaia di europei continuano ad invadere il continente del centro e del sud-america alla ricerca di una donna da sposare, con cui convivere, da sfruttare o semplicemente per una bella vacanza sessuale. Solitamente la cosa gli si ritorce contro e molti s'innamorano di ragazze che conoscono in modo molto superficiale e nelle situazioni più strane. Risultato: è sorprendente la quantità di europei sposati con brasiliane, cubane, venezuelane, ecc.[...]

   
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Un'opinione di Denis Fortuna 4/2/2006
Noi brasiliani parliamo brasiliano!
 

Per quanto riguarda il portoghese del Portogallo e quello del Brasile, le differenze di vocabolario, struttura e pronuncia sono enormi. Ben maggiori di quelle esistenti tra l'inglese americano e quello britannico o tra lo spagnolo del Messico e quello di Spagna. Spesso capita che i brasiliani capiscano più facilmente qualcuno che parla spagnolo piuttosto che portoghese di Portogallo. Quando, in Europa, dico che la mia lingua è il portoghese, mi associano automaticamente al Portogallo. Questo mi irrita! Infatti siamo 180 milioni di brasiliani contro 10 milioni di portoghesi, ossia: per ciascun portoghese esistono 18 brasiliani! Ci sono più abitanti nella sola città di San Paolo che nell'intero Portogallo! Ma la mia lingua viene sempre associata al Portogallo e non al Brasile! [...]

   
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Un'opinione di Marco Olmeda 21/12/2005
Pizza alla brasiliana...
 

Pizza à brasileiraAllora parliamo di questa famosa "pizza alla brasiliana". In realtà non so se la si possa chiamare pizza... in effetti é rotonda e l'odore un po' ricorda quello della nostra pizza, ma, entrando in una delle numerose cosiddette "pizzerie" che ci sono in Brasile, occorre prepararsi al peggio. Il dubbio amletico che ci tormenta sempre è: ma è pizza questa??[...]

   
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Un'opinione di Inês Duarte 27/11/2005
Tutti siamo "immigranti" da noi stessi
 

Viviamo in un mondo in cui siamo, prima di tutto, immigrati da noi stessi. Purtroppo, la parola "immigrato" è in generale associata alla difficoltà.

Essenzialmente la parola immigrazione quasi potrebbe avere un'altra interpretazione , in cui il significato fosse semplicemente ricerca. Ed in questo senso penso che sia direttamente collegata a tutto quello che il tema "immigrazione" suggerisce (alla fine ogni immigrato è alla ricerca di qualcosa). In realtà questo sentimento è spesso presente negli esseri umani, indipendentemente dalla razza, dal colore della pelle o dalla religione.[...]

   
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Un'opinione di Giancarlo Perlo 19/7/2005
Perché molti brasiliani sembrano quasi ignorare l'esistenza del Portogallo?
 

Una cosa che sempre mi stupisce è il fatto che molti brasiliani sembrano quasi ignorare l'esistenza di una variante "lusitana" della lingua portoghese. Mi è capitato infatti molte volte, scrivendo ad amici brasiliani, di usare parole come "acção", "voo" o "ideia" (varianti ortografiche usate in Portogallo dei corrispondenti brasiliani "ação", "vôo" e "idéia") oppure frasi come "estou a ler" (invece di "estou lendo") e di ricevere in risposta correzioni e segnalazioni di errore.[...]

   
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  3/6/2005
Le sfide non nuove della Chiesa
 

Terminato lo spettacolo mediatico che ha avuto come centro la morte di Giovanni Paolo II e l'elezione di papa Benedetto XVI, è tempo di riflettere sulle sfide con cui si confronta la Chiesa Cattolica. Il problema è lo stesso: la dottrina cattolica è sempre più lontana dalla vita reale dei propri credenti.

Il nuovo papa eredita un debito con coloro che desiderano una chiesa meno istituzionale come potere e più spirituale, carismatica, più legata alle radici del messaggio di Gesù Cristo, sensibile alle sofferenze del mondo. Perciò sarebbe necessario che la Chiesa desse una risposta a temi come il ruolo delle donne nella Chiesa, la omosessualità, l'uso dei contraccettivi, le nuove frontiere della biologia, il dialogo fra le religioni e le altre questioni che affliggono la società attuale [...]

   
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Un'opinione di Fabio Luiz Braggio 2/5/2005
La lingua brasiliana è più chiara di quella del Portogallo
 

E' un fenomeno che è accaduto nelle Americhe: la "apertura" delle lingue europeee portate dai colonizzatori. Fu quasi la stessa cosa fra Inghilterra e USA e fra Portogallo e Brasile.

Finora nessuno mi ha dato una spiegazione convincente di questo. Il fatto è che in Brasile (e negli Stati Uniti) si parla una lingua più "chiara" della lingua dei paesi di origine [...]

   
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