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A cura di Antonio Danise

Luís Morais e Voz de Cabo Verde

 

Luis Morais

Luís Morais

Luís Morais è uno tra i più importanti personaggi della musica capoverdiana, anzi può essere considerato, senza timore di esagerare, il padre della moderna musica capoverdiana. La sua biografia è strettamente connessa con la storia del gruppo da lui fondato, Voz de Cabo Verde.

Nasce il 10 febbraio 1935 a Mindelo, nell’isola di São Vicente. Si interessa presto di musica, passione che gli deriva dalla famiglia del padre, originario dell’isola di Boavista ed anch’egli musicista. Entra a far parte di vari gruppi musicali e, ancora adolescente, anche della banda municipale di São Vicente ma soprattutto è allievo del Senhor Reis, un’autentica istituzione per i giovani che si interessano di musica e che ha formato molte generazioni di musicisti a Mindelo. Nel 1954 si trasferisce nell’isola di Sal dove trova impiego in una ditta di costruzioni. Trova nondimeno il tempo per formare un gruppo musicale che si esibisce nei locali insieme, fra gli altri, a Taninho Evora e Tututa, suonando in particolare il clarinetto, strumento introdotto per la prima volta nell’isola proprio dallo stesso Morais. Dopo il servizio militare, nel 1962 decide di emigrare in Senegal, dove si ricongiunge col padre e dove incontra Bana, altra importante figura della musica capoverdiana. A Dakar frequenta il Conservatorio mentre insieme ad alcuni amici, fra i quali Djosinha, si guadagna da vivere esibendosi nei locali della capitale, prima al Miami Jazz, poi al Saloum,  proponendo un repertorio che comprende merengue, cha-cha, bolero, patchanka, ritmi latini molto in voga all’epoca, ma anche ritmi tradizionali capoverdiani, quali coladera e morna, che adatta ai gusti del tempo.

Nel 1966, dopo un invito da parte di Frank Cavaquinho, musicista dell’isola di Santo Antão, residente a Rotterdam, parte in direzione Olanda, dove in poco tempo dà vita al mitico gruppo Voz de Cabo Verde, insieme allo stesso Cavaquinho (batteria) e a Toy Ramos (chitarra), Jean d’Lomba (basso), e Morgadinho (tromba, basso e voce), a cui si aggiungeranno più tardi Djosinha (voce) e Chico Serra (pianoforte). I cinque amici fondatori del gruppo animano le serate della “Bonanza” una discoteca frequentata dai molti capoverdiani residenti a Rotterdam ma anche da olandesi, che apprezzano sia le loro interpretazioni degli standard americani e delle ballate pop inglesi o italiane, sia le più tradizionali mornas o coladeras.

Luís Morais fu sempre il leader indiscusso del gruppo e oltre a suonare vari tipi di sax - alto, basso, tenore e soprano – e il flauto, si distinse particolarmente nel clarinetto. Era dotato di una straordinaria capacità di orchestrazione e fu l’arrangiatore delle musiche del gruppo. Ben presto Voz de Cabo Verde raggiunge un successo che permette ai musicisti di esibirsi in molti palchi europei, di essere trattati come professionisti e di essere pagati per suonare appositamente musica africana, come pochi erano riusciti a fare fino ad allora. Morais e compagni rappresentano così il primo gruppo musicale a diffondere fuori dal piccolo arcipelago i ritmi capoverdiani della morna  e della coladera.  La musica diviene anche un elemento attraverso cui i capoverdiani emigrati all’estero rafforzano il sentimento di appartenenza e di identità e costituisce motivo di aggregazione e di sostegno ideale alla lotta per l’indipendenza che proprio in quegli anni il popolo capoverdiano e della Guinea-Bissau, sotto la guida di Amílcar Cabral, stava conducendo nei confronti del regime coloniale di Salazar.
Cabral era solito affermare che l’indipendenza senza cultura non ha valore e che la musica deve essere un’arma. Luís Morais, condividendo pienamente ed avendo sempre ben presenti queste dichiarazioni, ha rappresentato quindi, attraverso la musica, un elemento importante per il suo paese anche dal punto di vista politico.

Nel 1968 per la prima volta il gruppo arriva a Capo Verde, dove riscuote un enorme quanto insperato successo. Era anche la prima volta che nell’arcipelago si sentiva musica eseguita con strumenti elettrici. La novità ha un notevole impatto sullo sviluppo dei differenti generi musicali e da questo momento viene presto accolta ed imitata da altri giovani artisti. Dopo alcuni anni di successo, nel 1970 il gruppo perde per strada alcuni componenti: Djosinha, il cantante, si trasferisce negli Stati Uniti, e viene sostituito da Bana mentre Ramos e Morgadinho, si stabiliscono a Parigi. Voz de Cabo Verde, sia pur con l’innesto di validi giovani artisti quali Tito Paris e Paulino Vieira, continua a suonare e ad incidere dischi, tuttavia non sarà più lo stesso gruppo di un tempo.

Da parte sua Luís Morais continua la sua attività col gruppo ma anche da solo, registrando numerosi dischi, realizza arrangiamenti per alcuni, compone per altri e si fa promotore di nuovi nomi fra i quali i fratelli Paulino e Toy Vieira, i fratelli Paris, accompagnando altri musicisti, sia capoverdiani che stranieri. È vicino a Cesária Évora fin dal debutto della sua carriera partecipando alla realizzazione dei dischi “La Diva aux pieds nus” e ”Mar Azul”. Continua instancabilmente la sua attività in campo musicale e nel 1974 gli viene affidato l’incarico di maestro nella banda Municipale di São Vicente, lasciato vacante dopo il pensionamento di Jorge Monteiro, uno tra i più importanti compositori di Capo Verde di sempre.
Tornato definitivamente a Capo Verde tiene lezioni in vari istituti scolastici e dirige una scuola di musica per bambini da lui stesso creata, continuando allo stesso tempo la sua attività di compositore.

Nel giugno del 2002, Voz de Cabo Verde si riunisce nella formazione originaria (con Toy Paris al posto di Frank Cavaquinho, deceduto alcuni anni prima), per un concerto a Praia, nella sede del Parlamento Nazionale. Si trattava di un tributo che il paese aveva voluto dare ad un gruppo che si era distinto come pioniere della musica capoverdiana e che tanto aveva contribuito per la diffusione della cultura al di fuori dei confini nazionali. Da quella esperienza nasce quello che sarà anche l’ultimo disco di Luís Morais quale leader di Voz de Cabo Verde, pubblicato postumo nel 2003. Luís Morais nel frattempo aveva da poco registrato il suo ultimo disco da solo, “Novidade de Mindelo”, ennesimo omaggio alla sua città natale ed al clarinetto, lo strumento che più ha amato.

Muore inaspettatamente il 25 settembre del 2002 a New Bedford, nello stato del Massachusetts, Stati Uniti, dove si era recato per curare un cancro che lo aveva colpito alla gola. Nel 2004 esce “Voz com Paz e Amor”, l’ultimo disco di Voz de Cabo Verde, dedicato alla memoria di due dei fondatori del gruppo, prematuramente scomparsi: Frank Cavaquinho e Luís Morais.  

Ti Lis, nomignolo con cui viene affettuosamente chiamato, è stato un pioniere nell’incisione di dischi nel suo paese. Tra LP e CD, ha registrato una trentina di dischi da solo, e almeno 15 in compagnia del suo gruppo. Tra questi “Boas Festas” è in assoluto il disco più ascoltato ed amato dai capoverdiani. Oltre all’enorme lavoro svolto negli anni per far conoscere all’estero la cultura del suo paese, Luís Morais, uno dei precursori della musica strumentale a Capo Verde, con la sua attività di compositore, maestro, polistrumentista, ha avuto un ruolo fondamentale, anche attraverso la creazione di scuole di musica, nella formazione di giovani musicisti. Il suo ricordo resterà per sempre nell’animo dei capoverdiani. Non c’è angolo di Capoverde o di mondo, ovunque esista una comunità capoverdiana, dove non risuonino le note del suo immortale “Boas Festas”, un motivo che da quarant’anni accompagna le festività di fine anno.

P.S. Colgo l’occasione per ringraziare l’amico Dr. César Monteiro per avermi fornito il materiale da cui ho tratto alcune delle informazioni utilizzate per la redazione di questo contributo.

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