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ILHA FISCAL

PALCOSCENICO DELL'ULTIMO BALLO IMPERIALE DEL BRASILE

Ilha FiscalInizialmente chiamata Ilha dos Ratos, con un'area di appena 7000 metri quadri, la Ilha Fiscal è oggi una delle tante immagini da cartolina di Rio de Janeiro. Situata nella baia Guanabara, fu creata con gli sbancamenti della prima dogana e ospitava i forni per la cottura della calce Dorsetshire proveniente dall'Inghilterra. Contesa fra i Ministeri della Marina e del Tesoro all'epoca del Brasile imperiale, il primo voleva creare lì una postazione di soccorso marittimo, mentre il secondo un posto di dogana. L'ingegnere e direttore delle opere del Ministero del Tesoro in quell'epoca, Adolpho José Del Vecchio, preparò rapidamente, per ordine di D.Pedro, un progetto per la costruzione di un edificio per la riscossione dei tributi di dogana.

La costruzione fu inaugurata il 27 aprile del 1889 alla presenza dell'Imperatore, che si dice fosse incantato alla vista della Baía de Guanabara dall'Ilha. Del Vecchio aveva progettato un castello di stile neogotico come quelli del secolo XIV in Auverne, in Francia, ma in quell'anno la popolazione della città di Rio de Janeiro era molto insoddisfatta della monarchia. L'inflazione del 3% era considerata molto alta, le imposte create dal Ministero del Tesoro erano assurde, l'esercito cospirava nelle caserme per la proclamazione della repubblica, l'Argentina minacciava di dichiarare guerra al Brasile per questioni di frontiera. Un vero caos.

 

Venne l'idea di tenere un ballo

L'Imperatore aveva bisogno di mostrare al popolo brasiliano e anche ai paesi vicini che tutto andava bene con la monarchia in Brasile. Decise quindi di dare una grande festa. C'erano all'epoca centomila scudi conservati nelle casseforti del Ministero dei Trasporti e delle Opere Pubbliche, denaro che sarebbe stato destinato alle popolazioni colpite dalla siccità nel Ceará - nel nord del paese. Ma quella gente non avrebbe mai visto quel denaro.

Il Ministro del Tesoro all'epoca era Afonso Celso Figueiredo, conosciuto in città col soprannome di Signor Vintém (spicciolo). Egli, per ingraziarsi l'Imperatore, deviò il denaro che sarebbe stato destinato al Ceará per patrocinare la maggior festa mai realizzata in Brasile. L'evento avrebbe dovuto tenersi in un luogo strategico affinchè l'esercito e i rivoltosi non prendessero il potere. Se si fosse fatta la festa al Paço de São Cristóvão, la caserma dell'artiglieria che si trovava da quelle parti avrebbe assediato l'imperatore e i rivoltosi avrebbero preso il potere. Se avessero fatto la festa a Petrópolis, avrebbero fatto esplodere i ponti di accesso e l'avrebbero isolata con i suoi soldati. Il luogo migliore era allora la recentemente inaugurata Ilha Fiscal, che non presentava tali rischi.

 

L'imperatore può cadere, ma l'Impero no

La festa si tenne il 9 novembre del 1889 e fu in realtà un omaggio alla nazione cilena, rappresentata da ufficiali e dal comandante della nave corazzata Cochrane, che era in visita al paese. Il ricevimento restaurava il prestigio della monarchia, che veniva scossa dalla propaganda repubblicana, e rafforzava i legami di amicizia fra il Cile e il Brasile.

I preparativi del ballo furono frenetici. Le scorte di tessuti si esaurirono nei negozi, le sarte quasi non riuscivano a soddisfare tutte queste ordinazioni. Il giorno della festa, i convitati si affollavano sui moli di Praça XV circa tre ore prima dell'inizio del ballo per prendere la barca diretta all'Ilha. Ci fu molta confusione e nello spingi-spingi per prendere la barca molte signore cascarono a bagno, cosa che fece notizia sui giornali dell'epoca.

Arrivato sull'isola, all'inaugurazione dell'illuminazione elettrica del castello, l'Imperatore inciampò nell'orlo di un tappeto e non cadde per terra solo perchè venne sorretto dai giornalisti. Allarmato per gli accadimenti nazionali, disse: "L'Imperatore può cadere, ma l'Impero no".

 

 Detalhe da Ilha Fiscal  - Foto by Elaine ChrysostomoSolo un bagno per 2000 invitati. E i tacchini del banchetto finirono nella stiva

Le danze iniziarono alle 23, dopo l'arrivo della principessa Isabel e di suo marito, il Conte D'Eu- dicono che la principessa e il marito fossero provetti ballerini. Ma la confusione cominciò quando scoprirono che c'era troppa gente e un solo bagno per tutta quella folla. I signori non si lasciarono intimorire e usarono le banchine del molo, ma le signore dovettero aspettare che i domestici, inviati di tutta fretta sulla terraferma, portassero secchi da mettere sotto i vestiti.

Il Ministro delle Relazioni Esterne, il Visconde di Cabo Frio, apprendendo che c'era tacchino (peru) nel menu, si preoccupò di quel che avrebbe pensato la comitiva del governo peruviano che era presente. Comandò pertanto che nascondessero gli uccelli nella stiva e che non fossero serviti. La notizia si sparse e un gruppo di nobili incitò il proprietario di una imbarcazione a rubare gli uccelli, ma furono scoperti dalla polizia e l'impresa fu oggetto di molta derisione.

A mezzanotte suonarono le trombe per indicare che la tavola era pronta. Ma il comportamento degli invitati lasciava molto a desiderare e la Famiglia Reale si vide costretta a lasciare la festa subito dopo il dolce. Fu allora che la situazione peggiorò. Il ballo terminò solo alle 6 del mattino dopo, quando i domestici cominciarono a raccogliere vari pezzi di biancheria intima abbandonati dalle nobili signore.

L'unico nero invitato al ballo, il signor André Rebouças riassunse nel suo diario: "E' stato un baccanale!". Sei giorni dopo la festa, i repubblicani presero il potere e si instaurò la Repubblica nel paese.

 

Il Menu

La pasticceria Paschoal, che serviva la Famiglia Reale, restò con la metà del denaro destinato ai colpiti dalla siccità. Furono assunti 150 domestici, un battaglione di cuochi, aiutanti e pulitori. Nella decorazione furono usati 24 pavoni impagliati, che decoravano gli angoli dei tavoli, giganteschi candelabri d'argento e molti fiori.

- 3000 minestre di 22 tipi
- 50 grandi pesci
- 800 lattine di aragoste
- 800 kg di gamberi
- 500 piatti di ostriche
- 100 lattine di salmone
- 3000 lattine di piselli
- 1200 lattine di asparagi
- 400 diverse insalate
- 200 maionesi
- 800 lattine di tartufi
- 12000 fritture
- 3500 pezzi di selvaggina
- 1500 cotolette di montone
- 1300 polli
- 250 galline
- 500 tacchini
- 800 "inhambu"
- 50 "macuco"
- 300 prosciutti
- 64 fagiani
- 80 "marreco"
- 12 capretti
- 600 gelatine
- 300 budini
- 800 piatti di pasticcini
- 400 dolcetti d'uova
- 20000 sandwich di diverso tipo
- 14000 gelati
- 50000 chili di frutta
- 10000 litri di birra
- 188 casse di vini diversi
- 80 casse di champagne
- 10 di vermuth francesi e italiani
- 16 di liquori e cognac
- 100 casse di acqua minerale oltre a una grande quantità di fiori

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L'isola Fiscal è oggi sotto la custodia della Marina Brasiliana. Apre alle visite pubbliche dal martedì alla domenica e si trova in Avenida Alfredo Agache - vicino a Praça XV, al centro di Rio.

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