La leggenda di Cavalum

Una leggenda di Madeira

Le Grotte di Cavalum, in quel di Machico nell'isola di Madeira, sono delle grandi caverne scavate nella roccia di basalto che la popolazione crede abitate da un mostro. Cavalum è un demone in forma di enorme cavallo con ali di pipistrello che lancia fuoco dalle narici. È ancora possibile, nei giorni di tempesta, udire i ruggiti e i passi di Cavalum echeggiare tra le pareti della grotta. Sebbene alcuni sostengano che questi rumori non siano altro che l'eco del rimbombo dei tuoni, gli abitanti credono provengano dal mostro che fu costretto in quei luoghi contro la sua volontà.

Secondo la leggenda, ai tempi in cui Cavalum era in libertà, la bestia bussò alla porta della chiesa per poter parlare con Dio. Quando Dio gli chiese il motivo della sua visita, Cavalum gli disse di volergli proporre una sfida: il mostro aveva intenzione di distruggere l'intero villaggio, chiesa inclusa, e voleva vedere se Dio, che era già piuttosto anziano, aveva la forza di impedirglielo. Dio lo cacciò via dicendo di non voler perdere tempo in tali scherzi.

Ma Cavalum, che si considerò onesto per averlo voluto avvisare, riunì insieme il vento e le nubi per provocare una grande tempesta che si abbatté atrocemente sugli abitanti. Dall'alto di uno scoglio, Cavalum nitriva di soddisfazione di fronte all'afflizione degli abitanti. Ma Dio, avvolto nel suo mantello di fronte al focolare, non mosse nemmeno un dito, pensando che Cavalum si sarebbe stancato presto del suo scherzo. Tuttavia la tempesta cresceva d'intensità e la popolazione, terrorizzata, vide case e campi venire distrutti. Persino il crocefisso volò per aria e cadde in mare, portato dal vento, su precisa volontà dell'insolente Cavalum.

Fu a quel punto che Dio cominciò ad infuriarsi sul serio e decise di mettere fine a quella provocazione infantile. Chiaramente la sua prima reazione fu quella di mandare una barca che allora si trovava in mare a recuperare il crocefisso. Dopodichè chiamò a sé il sole che apparve in tutto il suo splendore, diradando le nubi, il vento, i tuoni e i fulmini. Il cielo riapparve terso e la felicità ritornò nei cuori degli uomini. Non volendo più essere interrotto nelle sue faccende dalle impertinenze del mostro, Dio decise di imprigionare Cavalum all'interno delle grotte, dove ancora oggi, di quando in quando, si possono udire le sue proteste di rabbia e disperazione.

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